cotonello-777x583

Il cotonello dell’olivo (Euphyllura olivina) è un parassita molto comune nelle regioni italiane in cui si pratica l’olivicoltura. Lo troviamo con maggiore frequenza nelle zone costiere e nelle aree caratterizzate da primavere miti associate a elevata umidità relativa. Forti infestazioni di cotonello dell’olivo possono provocare danni specialmente nel periodo della fioritura, incidendo sulla produzione di olive dell’anno. Per fortuna, questo parassita è controllato da numerosi insetti antagonisti, che ne limitano l’incidenza dei danni. È importante però saperlo riconoscere e saper valutare gli effetti della sua presenza, intervenendo quando è il caso con prodotti consentiti in olivicoltura biologica.

DESCRIZIONE DELL’INSETTO

Il cotonello dell’olivo è un insetto appartenente all’ordine dei Rincoti, famiglia degli Psillidi, genere Euphyllura, specie E. olivina. L’insetto ha una lunghezza quasi di 3mm, corpo tozzo che varia dal verde chiaro al marrone, testa giallastra ed evidenti occhi rossi. É facile riconoscerlo perchè quando è immobile su un ramo di olivo, le sue ali si chiudono “a tetto”. Le sue uova hanno una forma cilindrica di colore giallo che durante la crescita virano sull’arancione. I piccoli appena nati sono lunghi 1 mm di colore giallo chiaro e occhi rossi con i grandi. Nella parte posteriore dell’addome sono presenti le ghiandole ceripare, in grado di secernere in abbondanza fiocchi cotonosi, da cui il nome volgare della specie.

euphyllura-olivina-800x445

I DANNI DEL COTONELLO DELL’OLIVO

Il cotonello dell’olivo, sia allo stadio di neanide che di adulto, si nutre delle linfa dell’albero, attraverso punture trofiche di nutrizione. Queste vengono praticate sui bottoni fiorali, causando aborto del fiore e/o sterilità, quindi mancata allegagione.
La seconda generazione di cotonello può causare danni anche alle piccole olive appena allegate, provocandone la cascola precoce. La cera che il cotonello secerne, inoltre, dà luogo ad abbondante produzione di melata, da cui può derivare una successiva fumaggine. Questa è dovuta, nel caso dell’olivo, all’insediamento del fungo ectoparassita Capnodium oleaginum. La fumaggine è quella fastidiosa patina nerastra che imbratta le foglie, provocando asfissia e un generale deperimento della vegetazione. I danni possono essere elevati in caso di forti infestazioni e dipendono dall’andamento climatico della stagione primaverile e dallo stato vegetativo dell’albero. Il proliferare del cotonello dell’olivo è fortemente condizionato dal clima della stagione primaverile. Una primavera piovosa ostacola lo sviluppo del parassita, in quanto la protezione cerosa viene dilavata dalle precipitazioni. Venendo meno lo strato di cera, l’insetto è esposto ad altri agenti atmosferici (sole, vento, cali di temperatura), che ne limitano di fatto la gravità del danno. Anche alte temperature estive rappresentano un fattore negativo per questo insetto.

fumaggine-su-foglie-1-1200x900

COME ELIMINARE IL COTONELLO DELL’OLIVO

C’è da dire che di solito gli interventi messi in campo per la mosca dell’olivo sono efficaci anche nei confronti del cotonello, per cui il controllo è indiretto. L’intervento specifico si rende necessario se l’infestazione dà luogo ad una eccessiva produzione di fumaggine. In tal caso, un abbondante lavaggio della vegetazione con sapone molle potassico risolve tutti i problemi. Ricordiamo che il sapone molle di potassio è un prodotto consentito in agricoltura biologica. Ovviamente si tratta di un formulato specifico per l’agricoltura che deve essere di buona qualità.  Per fortuna in natura ci sono molti ”insetti utili“ che controllano naturalmente le popolazioni di cotonello dell’olivo. Gli antagonisti in particolare sono:

  • gli imenotteri parassitoidi: Psyllaephagus euphylluraeTrecnies sppAlloxysta eleaphila;
  • i ditteri sirfidi: Syrphus auricollis e S. flavomarginatus;
  • i rincoti emitteri: Antochoris nemoralis e Deraecoris spp.

Via: Coltivazione biologica